Chi vuole salire, guardi in alto e si guardi anche ai piedi

Chi vuole salire, guardi in alto
e si guardi anche ai piedi”
ARTURO GRAF (1908)

In un periodo pieno di turbolenza come quello che stiamo vivendo mi soffermo spesso a pensare quanto la natura e il clima siano indifferenti alle vicende umane e questa considerazione mi strappa sempre un sorriso.
Stiamo attraversando anni complicati ma le stagioni si impongono malgrado noi, malgrado tutto.
Con un certo anticipo la Primavera si è imposta risvegliando in tutti la voglia di nuovo e di movimento. Complice il bel tempo, l’abbigliamento si alleggerisce e si intensificano i progetti per il weekend inclusa l’attività sportiva all’aperto.
Tra le tante opportunità che offre il nostro territorio, la montagna è sicuramente una delle più interessanti per molti aspetti.

Pazienti nuovi e consolidati mi pongono sempre più spesso la domanda: “Ma per andare a fare una camminata in montagna posso usare le normali scarpe allacciate col plantare?” e coloro che da anni portano il plantare aggiungono: “Ho avuto male ai piedi durante una recente escursione, non è che il plantare non va più bene?”
La risposta al primo quesito, che di solito viene posto da persone che si avvicinano per la prima volta all’attività escursionistica, è un semplice “No”.

Come noto ai più esperti, per andare in montagna occorrono scarpe specifiche in quanto a suole e rivestimento per coadiuvare il passo su terreni e pendenze non comuni. Detto questo, il plantare che si porta tutti i giorni per correggere e ri-equilibrare la deambulazione non è sufficiente in questi specifici contesti.
Camminare in montagna significa stare molte ore in piedi e sollecitare gli appoggi, in salita e discesa e su superfici molto diverse dai piani lineari in cui ci si muove quotidianamente.

Plantari da escursione

Questa affermazione risponde anche al quesito dei più esperti che già muniti di scarpe “tecniche” si interrogano sulla integrità del loro plantare “per tutti i giorni”.
Correttamente, questi escursionisti lamentano fastidi ai piedi perché nelle escursioni il livello di sollecitazione è molto diverso e per questo è opportuno, come per qualsiasi disciplina sportiva, creare un plantare apposito.
Il livello di ammortizzazione e la capacità di assorbire i carichi del passo devono essere calibrati opportunamente per garantire lo stesso livello di correzione e il ri-equilibrio del passo.

Un’immagine che riassume in modo semplice la funzione dei plantari per escursioni in montagna è quello del Dio greco Mercurio che, per svolgere i suoi compiti di messaggero, era dotato di apposite ali ai piedi. Il beneficio atteso consiste infatti nel camminare più speditamente senza affaticare il sistema motorio.
Del resto, come si sa, il Diavolo è nei dettagli!
I riscontri da parte di chi utilizza plantari da escursione sono molto positivi, aumenta la resistenza e scompaiono i fastidi.

Finalmente le camminate in montagna possono essere godute nella loro interezza e i piedi volano!

Auguro in anticipo a tutti i lettori della rubrica una Serena Pasqua!