Inverno, aria fredda, bagnato e umido in strada. Calze ai piedi, scarpe chiuse.
E’ la stagione del letargo per la natura ma non per i plantari che in questo momento dell’anno, vedono aumentare il loro utilizzo a tutto beneficio di piedi e postura. Per quanto piacevole sia il ricordo della stagione estiva e della maggiore semplicità con cui si vive, i piedi in realtà sopportano un carico più elevato e spesso, a questo maggior impegno, non corrisponde un adeguato sostegno. Di tale aspetto e delle possibili soluzioni ho già parlato nel numero estivo quindi non mi ripeterò in queste colonne, ciò che invece mi interessa sottolineare è che l’inverno con il suo corredo di scarpe chiuse è un ottimo momento per massimizzare l’azione dei plantari.
Non vorrei peccare di semplificazione ma mi piace vedere un secondo scopo nelle vicende della vita quotidiana. Con l’inverno la scarpa chiusa facilita l’uso del plantare e i piedi possono finalmente beneficiare dell’utilizzo continuativo del supporto senza che, il calore li costringa ad uscire allo scoperto e calzare ciabatte o infradito. Almeno otto/dieci ore al giorno è la raccomandazione che faccio ai miei pazienti e in modo continuativo altrimenti il sostegno è intermittente e il binomio cervello-corpo fatica ad abituarsi al continuo mutare degli appoggi sul terreno.
Quindi, al calare della temperatura e della luce inizia, in parole povere, la stagione dei plantari. In effetti nel mio studio aumenta il flusso di pazienti per check – up del passo e controlli di adeguato funzionamento del plantare; il laboratorio lavora con continuità dal mattino molto presto per produrre i nuovi plantari e per riassestare quelli già in uso. Insomma all’Ortopedia Tecnica Gasparini di Bonate Sopra siamo in alta stagione.
fresa cad-cam
Tra l’altro, anche per questo motivo, lo scorso gennaio ho deciso di dare un nuovo assetto alla mia attività acquisendo una fresa cad-cam che produce i plantari direttamente nel mio laboratorio consentendomi di garantire una continuità di servizio adeguata alle esigenze dei pazienti. Minimizzare le attese è un aspetto cruciale per chi si avvale di plantari.
Addirittura ci sono pazienti che si dotano di coppie multiple di plantari per non doversene mai privare, neanche per cambiare scarpe. Il beneficio duraturo derivante da l’utilizzo continuativo diventa irrinunciabile per i pazienti che a partire dal momento che si alzano al mattino usufruiscono del tocco lieve ma determinante che le”solette” personalizzate danno per tutto il giorno.
Appena calzati scarpe e plantari, il binomio cervello-corpo inizia a recepire i messaggi dai piedi e restituisce una postura più bilanciata con cui attenuare dolori agli arti, indolenzimenti alla schiena, piedi dolenti e pesanti. Come due piccole mani con i palmi all’insu’ i plantari modellano con garbo e decisione il nostro passo alleggerendo perfino la sensazione del peso corporeo. E poi niente paura, i plantari si possono lavare con acqua e sapone per rinfrescarli come se fossero calze e si può anche personalizzarsi come fossero un’indumento-accessorio in grado di proiettare stile e personalità dall’interno delle scarpe.
Vi racconto un paio di aneddoti
Tempo fa mi è stato riportato di un giovane sportivo professionista che con i suoi plantari con livrea “mimetica” ha scatenato l’invidia e l’imitazione dei compagni di squadra. E che dire ancora della figlia adolescente di alcuni amici che dopo aver protestato per il possibile impatto estetico che i plantari potevano avere sulla sua “immagine”, è improvvisamente tornata a sorridere vedendo l’ampia scelta di fodere con cui rivestirli. Insomma abbiamo unito l’utile al dilettevole e restituito motivazione alla ragazza.
Pierpaolo Gasparini.