I plantari per scarpe antinfortunistiche possono fare una grande differenza per rendere più tollerabili le scarpe da lavoro senza rinunciare alla sicurezza.
Anche se si tratta di calzature pesanti e inespugnabili possono essere fonte di leggerezza se opportunamente combinate ad un plantare su misura.
Scarpe antinfortunistiche sì, ma senza dolori
Sicurezza sul lavoro prima di tutto
La scarpa antinfortunistica ha rappresentato per il mondo del lavoro una svolta epocale da quanto la normativa l’ ha resa obbligatoria in tutti i contesti lavorativi definiti “pericolosi”.
Questo dispositivo di sicurezza è stato largamente impiegato non solo nei cantieri, come viene da pensare, ma anche cucine di ristoranti stellati piuttosto che laboratori in cui si sperimenta e si produce tecnologia.
Una decisione corretta che ha impedito negli ultimi vent’anni tanti penosi infortuni contribuendo a dare sicurezza e regola nei contesti produttivi per garantire a chi lavora la migliore protezione dai rischi professionali.
Conseguenze dell’uso delle scarpe antinfortunistiche senza plantari
Difficilmente le persone hanno pensato di abbinare al dispositivo di sicurezza i plantari per scarpe antinfortunistiche, ma l’utilizzo delle scarpe da lavoro ha avuto molteplici risvolti.
Giustamente per scongiurare mali più grandi molti lavoratori hanno dovuto modificare le proprie abitudini e talvolta questo processo di adattamento ha portato anche qualche disagio.
D’altra parte con la sicurezza né si scherza né si negozia. Resta solo da accogliere il lato buono e sforzarsi di attenuare i lati meno graditi. Parlo ovviamente dell’adattamento ineludibile che i lavoratori devono affrontare usando le scarpe antinfortunistiche.
Qualche esempio? Piedi percepiti come insensibili, incedere pesante, deambulazione faticosa e innaturale, dolori ai piedi e alle gambe…la fine della giornata diventa il momento dell’agognata apertura delle catene.
Ma questo garantisce al contempo protezione dal fuoco, dagli schiacciamenti, dai liquidi bollenti, dai materiali appuntiti e taglienti. Quindi sia benedetta la scarpa antinfortunistica!
Plantari per scarpe antinfortunistiche
Scarpe antinfortunistiche più agevoli
In questi anni produttori di scarpe antinfortunistiche e legislatori non sono rimasti insensibili alle lagnanze di coloro che sono soggetti all’obbligo e di riflesso le cose sono progredite.
Il peso delle calzature è diminuito e anche la forma in parte è stata attenuata grazie all’adozione di materiali quali ad esempio il Kevlar che con metà del peso dell’acciaio assolve agli stessi compiti di protezione.
Plantari per scarpe antinfortunistiche: la vera svolta
Se parte della soluzione è stata trovata, l’altra parte la può venire dall’uso di plantari per scarpe antinfortunistiche. La “soletta magica” che, creata in modo personalizzato sull’impronta e il passo della persona, integra la calzatura antinfortunistica dando sollievo ai piedi.
Nessun incantesimo, si tratta semplicemente di un plantare ortopedico su misura. Le cose semplici, di rado deludono!
Occorre specificare che i plantari per scarpe antinfortunistiche sono dispositivi specifici che si possono inserire solo nelle calzature da lavoro in quanto per essa sono concepiti e adattati.
Ecco svelato il segreto: il plantare personalizzato restituisce all’individuo una condizione più simile alla sua deambulazione naturale che la scarpa non può conoscere.
Il dolore ai piedi da scarpe antinfortunistiche
Ricordo un mio paziente anni fa, un pizzaiolo che a meno di trent’anni soffriva così tanto da temere di non poter continuare a fare pizze in quanto il dolore ai piedi causato dalle scarpe antinfortunistiche era insopportabile.
Con un certo grado di cautela ha accettato la sfida e il giorno che gli ho fatto provare i plantari ortopedici nelle scarpe antinfortunistiche semplicemente ha pianto, mi ha abbracciato e ha gridato alla magia!!!
Una memoria emozionante che mi è rimasta fortemente impressa. Da qual momento non mi stanco di invitare i pazienti a non scoraggiarsi, le scarpe antinfortunistiche con plantare ortopedico sono decisamente più tollerabili.
Dopo quel pizzaiolo sono seguite commesse, muratori, carpentieri, cuochi e tanti altri lavoratori e lavoratrici. Io, in silenzio, nella mia testa, dico, tutte le volte: “ecco un’altra magia!”